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Dani Silva: “Zanetti è un leader. Devo farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa dall’allenatore”

di Hellas Live

Pubblicato il : 18 Novembre 2024 - 15:15

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“Quando ero in Portogallo pensavo che il calcio fosse lo stesso in tutto il mondo, ma in Italia è molto più fisico e più tattico. È normale che un giocatore abbia bisogno di più tempo per ambientarsi, adattarsi al sistema della squadra ed al modo in cui funziona il campionato. Ma è un'esperienza molto bella e sto gareggiando in uno dei migliori campionati del mondo. Dopo un anno, mi sento un giocatore e anche una persona migliore.

L’Italia è molto simile al Portogallo, non ho riscontrato molte difficoltà, la gente qui vive molto bene. Verona è una città molto bella, con molti turisti e il clima è davvero piacevole. Il cibo è uno dei punti di forza della regione, anche se nel nostro Paese si mangia meglio, soprattutto al Nord, a Guimarães (ride). 

Nel calcio il lavoro svolto all’Hellas Verona è molto simile a quello del Vitória SC, non ho notato tante differenze. È diverso invece nelle partite, soprattutto in termini di intensità. Anche l'allenamento è più intenso, perché l'intensità che metti nelle partite deve provenire da qualche parte. In Serie A le squadre pressano sempre e spesso si affidano alla marcatura a uomo. Anche noi giochiamo così ed esercitiamo pressione a tutto campo. La squadra al primo posto può vincere facilmente in casa della squadra all'ultimo posto, oppure la squadra all'ultimo posto può spesso battere la capolista in casa. Il campionato è molto imprevedibile e anche molto difensivo. In Portogallo, questa parte fisica non si vede tanto. Queste sono le principali differenze che ho riscontrato.

Il mio arrivo a Verona è stato molto improvviso. Sono arrivato a fine gennaio e ho dovuto adattarmi il più velocemente possibile, a quattro mesi dalla fine della stagione. Penso che, nei limiti delle aspettative, l'adattamento sia stato positivo. Ho potuto aiutare la squadra e abbiamo così raggiunto l'obiettivo principale, che era la salvezza. A livello personale mi definisco una persona che vuole sempre di più, sono ambiziosa e non mi accontento mai. Se gioco 90’, nella partita successiva voglio ripetermi e cercare di segnare anche un gol o un assist. Non sono mai soddisfatto di quello che faccio. Forse sto attraversando un momento in cui vorrei avere molti minuti in più e so che lavoro per quello. Continuerò il processo per far vedere chi è Dani Silva anche qui. Spero che quando il Verona ne avrà bisogno, potrò aiutarlo. 

Vinagre è stato molto importante, è diventato un grande amico nel mondo del calcio e continuiamo a sentirci ogni settimana. Mi ha aiutato molto, non solo a me ma anche alla mia ragazza. È stata la mia prima esperienza lontano da casa, mentre lui viaggia da quando aveva 16 anni. Con lui è diventato tutto più semplice. So che anche io ho aiutato molto lui, ma sicuramente lui mi ha aiutato molto di più. È più vecchio ed è stato ad altri livelli. È una persona in cui mi identifico molto, ho molto rispetto per lui.

Tengstedt lo conoscevo già, visto che seguo ancora molto il calcio portoghese grazie al Vitória SC. È un giocatore molto forte tecnicamente ed è una persona con cui è molto facile andare d'accordo. Infatti è il giocatore accanto a me nello spogliatoio, quindi è una delle persone con cui mi trovo meglio nel club: è molto divertente. Ha un legame molto forte con la porta e si distingue nell'uno contro uno con il portiere. È bello averlo con noi, ci sta aiutando molto in questo inizio di stagione.

Il mio giudizio nel complesso è positivo, ma potrebbe essere ancora migliore. Le partite sono molto imprevedibili, c'è sempre tanta qualità nelle squadre. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, siamo riusciti a dare un'ottima risposta contro il Napoli. Adesso però ci manca un po’ di costanza di partita in partita.

L’allenatore Zanetti è uno dei leader della squadra, allena da pochi anni ma prima era un giocatore, il che è molto positivo. Non lascia mai affondare la barca, nemmeno nei momenti più difficili. Abbiamo avuto tre sconfitte di fila e nonostante ciò lui non ha mai perso la sua identità. Vuole che giochiamo un buon calcio, il che è fantastico per noi per dimostrare il nostro valore come giocatori. È una persona a cui piace davvero lavorare.

Uno dei più forti che ho affrontato è Rafael Leão. È un grandissimo giocatore, la sua capacità di dirigere è qualcosa fuori dal mondo. Quello che sto per dire può sembrare ridicolo, ma sembra che Leão sia in moto mentre noi in bicicletta (ride). È un giocatore eccezionale in questo senso. Anche Yildiz mi piace. L’ho affrontato nella mia prima partita da titolare, qui al Verona. All'epoca non se ne parlava tanto come adesso, ma mi sono reso subito conto che aveva qualità superiori alla media e che avrebbe fatto molta strada. Anche Kvaratskhelia è uno che fa la differenza. Li avevo visti in televisione e ho subito pensato che fossero molto bravi, ma giocarci contro è un'altra cosa... O forse si sono ispirati contro di me, non lo so (ride). 

L’obiettivo, a livello personale, è quello di continuare a fare quello che ho fatto finora. Lavorare duro ogni giorno per migliorarmi come giocatore. Poi ci sono cose che non decidiamo noi, ma devo sempre farmi trovare pronto se l'allenatore vorrà mettermi in campo. Naturalmente mi piacerebbe giocare tutte le partite fino alla fine, ma non dipende solo da me. È importante essere pronti ad aiutare la squadra al 100% e, alla fine, ripetere quanto fatto l'anno scorso. L'obiettivo del Verona è semplice: restare in Serie A” ha dichiarato a zerozero.pt il centrocampista dell’Hellas Verona, Dani Silva.
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12 Commenti

  1. Bastian Contrario

    Par forza no ghe ne altri! Gavemo una alternativa de lusso… el polacco a centrocampo! Ma non ve vien mia da ridar a sentir ste cagade?

  2. A sentirlo deve essere un bravo ragazzo, che lavora, umile e che aspetta tranquillo il suo momento. A me piace e credo abbia buoni margini di miglioramento. Avanti cosi ….tutto il resto …sono solo miserie ……

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