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1 febbraio 1976, la pelliccia di Gianfranco Zigoni

di Hellas Live

Pubblicato il : 1 Febbraio 2022 - 10:03

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Scese dal pullman con l'aria stropicciata di sempre. Capelli scombinati, lo sguardo da duro, i suoi soliti stivaletti da cow-boy. "Questa - penso' - la vinco da solo. Mi sento proprio bene...”. Lo aspettava la Fiorentina di Superchi e Antognoni. Lo aspettava una sorpresa. Zigogol prese posto sulla solita panca. Entro' zio Uccio Valcareggi. “Ragazzi, oggi giocano...”. Zigogol ascoltava distratto, “tanto, davanti giochiamo io e Livio...”. Zio Uccio interruppe i suoi pensieri. “Davanti, giocano Luppi e Macchi. Zigo, te vieni in panchina”. Zigo guardò il mister con la faccia da duro. Lo sguardo di sfida. Valcareggi lo conosceva bene. E mentre qualcuno dei compagni cercava di “consolarlo”, decise di protestare a modo suo. “Io vado in panchina con la pelliccia...” brontolò. Il Livio, suo amico, gli fece una smorfia. “Dai, Zigo, non sei capace di farlo...”. Non l'avesse mai detto. “Scommettiamo che ci vado?” fece Zigo. “Se mi date 10 mila lire, vi faccio vedere io, lo spettacolo...”. Il Livio fu il primo. Poi arrivò Mascalaito, poi altri ancora, poi Bachlechner, che i soldi non li buttava mai via. “Se ci sta anche Klaus, ne vale proprio la pena...” disse tra se' Zigogol. Continuò a spogliarsi, senza ascoltare il mister. Butto' da una parte il giaccone, sopra la tuta infilo' la pelliccia. Vriz, che andava in panchina con lui, sorrise: “Cosa fai, Gianfranco?“ Zigogol s'avvio'. Zio Valca fece in tempo a vederlo, ma forse non a capire che cosa stava succedendo. Quando realizzo', Gianfranco era già sulla scaletta. Dopo un attimo, un boato. Il Bentegodi lo vide entrare in campo così. Zigo cammino' con passo lento verso la panchina, come fosse la cosa più normale del mondo. S'accomodo' la' in fondo, lontano dal mister. La gente impazziva sugli spalti. I fotografi pure. Si chiuse bene la pelliccia. Click. Forse non lo sapeva. O forse sì. Quella foto e' diventata il poster di una stagione bella e impossibile. Una stagione infinita. Questo il ricordo su Facebook del giornalista Raffaele Tomelleri. Il primo febbraio 1976, l’Hellas Verona ospita la Fiorentina, Viola che si impongono 2-1 (reti Busatta, Antognoni, autorete Busatta) una data entrata di diritto nella storia dell’Hellas Verona non certo per la gara contro i toscani ma per l’immagine di Zigoni con tanto di cappello da cow-boy e pelliccia, in panchina. Vecchie favole di un’epoca un po’ più in là...
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