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Lega Serie A: “Non si riparte oltre il 14 giugno”

di Hellas Live

Pubblicato il : 27 Aprile 2020 - 23:01

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La Lega Serie A considera il 14 giugno l'ultima data utile per far ripartire il campionato e i club vogliono 4 settimane per rimettere in condizione i calciatori. Lo spiegano all'ANSA fonti della Lega, dopo il consiglio informale in cui è emersa delusione per il dpcm in cui non sono previste le date di ripartenza del calcio. Le stesse fonti sottolineano che al governo erano state chieste due date, quella per la ripartenza degli allenamenti e quella per il campionato, e che è stato disatteso un accordo politico raggiunto nei giorni scorsi. Fra i dirigenti dei club circola stupore anche per l'intervento del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. E c'è il forte timore che non arrivi l'ultima rata dei pagamenti delle pay-tv, prevista per il primo maggio. In quel caso, dicono fonti della Lega, verrà dato mandato ai legali di recuperare le somme.

"Abbiamo sempre affermato di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l'orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo". Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina sulla prospettiva di ripartenza anche del calcio. "Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l'unica che persegue l'interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch'esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A" aggiunge Gravina.

Federcalcio al governo: 'Ora ci ascolti il Cts' - La federcalcio ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella gestione dell'emergenza Covid-19. "La nostra Commissione medico scientifica - osserva il presidente federale Grabriele Gravina - ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza, ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni del Cts, del Coni e riconoscendo l'FMSI quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto". - "Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta.
Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni"- la dichiarazione del n.1 della Figc, che il punto della situazione sul percorso intrapreso dalla Federazione per consentire la ripartenza, in tempi ragionevoli, "di un settore molto importante per il Paese, sia sotto il piano sportivo che dal punto di vista produttivo e occupazionale".
"Abbiamo sempre affermato - continua Gravina - di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l'orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l'unica che persegue l'interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch'esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A". A questo proposito, avendo appreso dell'esistenza di alcune annotazioni in merito al protocollo sanitario presentato la scorsa settimana, la Figc ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella gestione dell'emergenza Covid-19 proprio per trovare una strada condivisa. "La Commissione medico scientifica della Figc ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza - afferma il presidente federale -; ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni dello stesso Comitato, del CONI e riconoscendo l'Fmsi quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto. Una volta migliorato, ci potranno essere tutti i presupposti per il via libera definitivo al 18 maggio".
"Siamo concentrati sulla fase più delicata dell'emergenza generata dall'epidemia di Coronavirus - aggiunge Gravina - lavoriamo incessantemente per definire le migliori condizioni per il completamento dei campionati sospesi, pianificando in modo responsabile tutti i passi da compiere, ma anche per definire gli scenari futuri. Ho convocato il Consiglio Federale per l'8 maggio proprio per delimitare il perimetro regolamentare nel quale operare".
"In un momento delicato come quello che stiamo vivendo - conclude il n.1 della Figc -, un periodo dove è stato necessario dividere le discipline sportive in individuali e collettive, rivolgo un invito, da semplice tifoso di calcio, a mettere da parte le polemiche sterili, a lavorare insieme e a giocare di squadra per superare la crisi". Fonte: ANSA
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