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Marquez, a San Siro per l’impresa

di Hellas Live

Pubblicato il : 7 Novembre 2014 - 16:01

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Il difensore messicano analizza la sua esperienza con la maglia gialloblù e parla del calcio italiano e della crescita della società di via Belgio. -Credo che quest'anno ci sia grande competizione. Non è un campionato facile, ma noi siamo un gruppo unito e sappiamo di poter dare di più rispetto a quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Andare oltre la salvezza? Il primo obiettivo rimane quello, ma io sono una persona che non si accontenta. Voglio sempre puntare al massimo. Il mio arrivo a Verona? Credo d'aver capito subito gli schemi della squadra. Ho trovato un ambiente molto accogliente e voglio essere un aiuto per tutti i miei compagni attraverso la mia esperienza. La sfida con l'Inter? È sempre una buona occasione per fare una buona partita contro le grandi squadre. Dobbiamo ancora lavorare molto per essere più competitivi rispetto ai grandi club, ma contro la Lazio per esempio abbiamo fatto una buona gara. L'attaccante che mi spaventa di più domenica a San Siro? Sia Icardi che Palacio sono due grandi giocatori, ma dobbiamo pensare solo a fare bene il nostro senza fare errori. Saviola? È un grande professionista ed un amico. Javier lavora sempre per la squadra anche se non gioca, e questo è un buon esempio per tutti. Parliamo molto tra di noi, ma da lui non ho mai sentito una parola riguardo al suo mancato utilizzo. Se andrà via a gennaio? Non lo so. La cosa certa è che lui a Verona sta bene. Il nostro gruppo? Siamo molto compatti e questa è una fortuna. La pensiamo tutti allo stesso modo sugli obiettivi da raggiungere e ce la mettiamo tutta. Il rapporto col mister? Sento la sua fiducia e per me è una grande responsabilità. Quando sono arrivato ci siamo parlati e quello che mi ha chiesto è di mettere la mia esperienza al servizio della squadra. Che difensore sono? Credo che la cosa più importante sia la collaborazione tra compagni di reparto, le coperture sono fondamentali. Io capitano a Cesena? È stato un onore per me, ma ciò che conta davvero è essere d'esempio per i miei compagni. L'arbitraggio in Italia? É difficile parlare di questo aspetto, ma bene o male è come in Messico e in Spagna. Gli stadi italiani? Credo siano rimasti gli stessi di Italia '90 e credo che potrebbero essere migliorati. Difesa a 4 o a 3? Penso che per noi non dovrebbe cambiare molto, dovremmo sempre dare il massimo. Certo è che a 4 ci risulta più facile. Io davanti alla difesa? Se il mister me lo chiederà mi farò trovare pronto. Il calcio italiano di oggi? Credo che alcune società di grande tradizione come Inter e Milan non stiano passando un buon momento, se non altro rispetto a qualche anno fa. Credo anche che squadre emergenti come il Verona potranno arrivare a grandi livelli e noi siamo sulla buona strada. Giovani campioni? Mi viene in mente Pogba che sta giocando a ritmi altissimi. Qui a Verona penso a Nico Lopez: il suo livello tecnico è molto alto, ma deve curare la continuità. Il miglior club a livello Europeo? Il Bayern Monaco mi ha molto impressionato, Guardiola ha lavorato molto bene. Come ci vede la gente? Credo che più della gente, dobbiamo essere noi i primi a credere nelle nostre capacità. Possiamo giocarcela con tutti. La mia fondazione? È un'iniziativa che aiuta le persone emarginate, anche a livello alimentare. Aiutiamo più di 1000 bambini ad affrontare le difficoltà che incontrano nella vita di tutti i giorni. Domenica prima vittoria a San Siro? Credo sarà una bella opportunità per noi. Ci proveremo-.
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